Footballization: uno sguardo sui campi profughi libanesi

Le attività sportive come fenomeno di socializzazione politica, sono un tema di ricerca molto sviluppato. Infatti, nel contesto mediorientale i club di calcio sono dei luoghi dove si sviluppano relazioni caratterizzate da risvolti identitari politici molto forti.
Questi contesti sociali riproducono in scala minore alcune dinamiche politiche, perciò, l’analisi antropologica di queste realtà, ci permette di intuire e comprendere fenomeni di più vasta dimensione.

Stefano Fogliana, ricercatore dell’università di Bergamo, ha portato avanti un lavoro di indagine sul campo svolto nel campo profughi di Shatila in Libano nel 2017. Il suo obiettivo era quello di studiare i meccanismi sociali e politici che nascevano all’interno di questi luoghi in cui sono confinati 300.000 profughi palestinesi e dal 2011 circa un milione di profughi siriani. Tuttavia, come spiega il ricercatore, per studiare contesti così delicati dal punto di vista sociale e politico, c’è bisogno di molto tempo per acquisire la fiducia delle persone necessaria a fare interviste su argomenti sensibili.

Lo stratagemma che ha utilizzato per riuscire ad immergersi in questa realtà è stato quello di entrare a far parte della squadra di calcio del club Al-Aqsa. Questa strategia si chiama osservazione partecipata: immersione e condivisione di pratiche sociali attraverso il rapporto diretto e il dialogo con le persone protagoniste, in questo caso gli altri giocatori della squadra che vivono all’interno del campo profughi.

La passione di Stefano Fogliana per il calcio si configura come strumento per entrare dentro il campo e per parlare di un tema che apparentemente con il calcio c’entra poco, ovvero il tema della casa.

Cosa significa sentirsi a casa o ritornare a casa?

Fonte: https://www.mymovies.it/film/2018/footballization/

Il film-documentario Footballization parla proprio di questa ricerca e delle intuizioni che ne ha dedotto il ricercatore. Attraverso le interviste ai suoi compagni di squadra e al celebre giocatore palestinese Jamal Al-Kathib, possiamo comprendere come i calciatori palestinesi vengano discriminati all’interno dei campionati calcistici solo a causa della loro appartenenza nazionale. Infatti, all’interno dei 100 club libanesi può giocare solo un palestinese per squadra. Partendo dalla discriminazione subita all’interno di questa piccola dimensione sportiva, Footballization ci narra di tante altre dinamiche in cui vengono violati altri diritti umani, come il semplice diritto di spostarsi e disporre dei documenti che permettano di farlo.

Il calcio diventa per questi profughi un’occasione di riscatto e il sogno più diffuso tra i ragazzini è proprio quello di emergere come calciatori professionisti. E’ proprio osservando la diffusione di questo unico chiodo fisso, rappresentato dal calcio, che Stefano comprende l’importanza del ruolo del calcio nella vita di queste persone. Infatti, all’interno del documentario possiamo vedere come il calcio sia presente sin dall’infanzia nella vita di questi profughi, se palestinesi ormai di seconda/ terza generazione.
Proprio per queste Stefano decide di chiamare il docufilm Footballization. Spesso i soggetti della ricerca, sono soliti essere visti dallo sguardo occidentale, indirizzato dalla narrazione perpetrata dai media, come esclusivamente interessati ai temi religiosi. I termini che più si associano sono: islamizzazione, radicalizzazione etc..
Tutti termini che finiscono con il suffisso “zione”. Tuttavia, loro vorrebbero far capire e urlare al mondo che la loro grande passione non è l’Islam ma il calcio.

Da qui nasce l’idea di intitolare questo documentario Footballization.

Nel documentario uno dei protagonisti dice proprio: “ noi siamo malati di calcio”, il campo è ormai parte della loro identità. Attraverso riprese e interviste reali sul campo, questo film diventa un’occasione trasversale e interessante per documentarsi sulle condizioni di vita all’interno dei campi profughi libanesi.

E’ possibile visionarlo su YouTube: buona visione!

Giorgia Facchini

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