For Sama: la vita di madre e figlia sotto le bombe di Aleppo

Vidi questo film nel febbraio 2019: erano presenti molte persone in sala, soprattutto donne. Ricordo che a metà proiezione la persona accanto a me si alzò e se ne andò: avevamo appena assistito ad un’immagine molto potente, di un’ingiustizia inaudita e a proteggerci da quello schermo non vi era nessun patto di sospensione dell’incredulità, perché era tutto vero.

For Sama, tradotto Alla mia piccola Sama in italiano, è un documentario del 2019 di di Waad al-Kateab, una giovane madre che ha ripreso con una telecamera la sua vita e quella della figlia durante i cinque anni della rivolta di Aleppo, in Siria.

Il film è una prova d’amore ma anche un pugno nello stomaco: a dieci anni dalla rivolta siriana ci ricorda che le guerre, vicine o lontane che siano, fanno spargimenti di sangue e generano terrore obbligando le persone ad abbandonare i loro paesi di origine; a dieci anni da quell’evento (di cui abbiamo parlato anche in articoli precedenti) non possiamo ignorare che la guerra è guerra dappertutto.

Il documentario di Waad al-Kateab percorre, quindi, la vita della regista che si sposa con un medico di una clinica (una delle poche non bombardate) e mette al mondo Sama. Waad al-Kateab mentre cattura fatti incredibili di perdite, ma anche di conversazioni e pensieri molto personali, è attanagliata dal dubbio: lasciare la Siria per proteggere Sama o rimanere e resistere?

È impossibile non vedere, qui, come la vita si genera letteralmente in mezzo alla morte: le bombe piovono dal cielo inaspettatamente e lasciano una vera e propria strage di corpi; vediamo cadaveri su cadaveri mentre i bambini piangono la morte di fratelli e genitori, e viceversa. La pellicola non riporta i fatti edulcorandoli e la vita in mezzo a tanta morte sembra comunque vincere, ma Waad al-Kataeb non vuole dare una dimostrazione di forza, il suo sacrificio vale molto di più.

For Sama ci regala una testimonianza incredibile della guerra in Siria e attraverso le sue parole e le immagini possiamo addentrarci in un viaggio molto intimo e a tratti eroico dove l’amore, quello per la figlia, trionfa, ma ci ricorda anche che di epico nella guerra non vi è nulla.

Erika Nizzoli

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