La triste satira di Balaha
Ramy Essam è un artista rock egiziano divenuto il simbolo delle proteste egiziane del 2011: in quell’anno il giovane cantautore si esibisce davanti a milioni di manifestanti in Piazza Tahrir, diventando la voce del popolo che chiede le dimissioni del presidente Hosni Mubarak. La canzone simbolo di quelle proteste è Irhal (Vattene), e a oggi viene considerata la terza, in ordine di importanza, delle “100 Songs That Changed History” di Timeout Magazine.
Nel 2018 Ramy si scaglia contro un altro presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, che dal 2014 ha preso il potere con un colpo di stato rovesciando l’eletto Mohamed Morsi (destituito nel 2013 e morto nel 2019 in tribunale durante il suo processo); Essam scrive una canzone satirica, Balaha, il cui nome è già tutto un programma: il titolo significa “dattero”, e nel testo paragona il presidente appunto a un dattero; sui social la satira nei confronti del presidente ha iniziato a paragonarlo al frutto per il suo essere secco, spoglio, rugoso, calvo, insomma visivamente al-Sisi è simile a un dattero.
La canzone diviene molto popolare e sfrutta le melodie, mixa assieme e in alcuni momenti prende anche parte del testo di due canzoni famosissime in Egitto, due canzoni che sono parte del patrimonio culturale egiziano che tutti conoscono e che oltre a rendere subito riconoscibile la natura goliardica della canzone ne enfatizza l’immediata popolarità (in fondo i link per trovare le somiglianze tra la canzone di Ramy e le canzoni da cui ha preso spunto per ridicolizzare il presidente).
In Balaha Ramy fa satira sul presidente in carica e ne realizza un video ma il regime non la prende bene: sette persone che hanno più o meno contribuito alla registrazione della canzone e alla realizzazione del video vengono arrestate, due di loro sono incarcerate ancora oggi e una terza persona è morta, si tratta di Shady Habash, il regista del video musicale, morto a 24 anni dopo aver passato due anni nel carcere di Tora (lo stesso in cui è rinchiuso Patrick Zaki) in attesa di processo.
Ramy viene arrestato due volte ed è costretto a lasciare l’Egitto, oggi vive in esilio tra la Svezia e la Finlandia dove continua a fare musica e a lottare per la democrazia nel suo Paese.
Luigi Toninelli
Canzoni da cui Balaha prende spunto:
Video di Balaha con testo in inglese (la traduzione non è letteraria ma cerca di ridare il senso delle critiche poste al presidente): Ramy Essam – Balaha | رامى عصام – بلحه – YouTube