Dov’è il Medio Oriente?
Il nostro viaggio alla scoperta di questa parte di mondo definita Medio Oriente ci ha abituati a non dare mai nulla per scontato. Nemmeno la definizione e il significato di queste stesse parole.
Prendendo in esame alcune fonti autorevoli si può notare facilmente come l’insieme di paesi inclusi in questa definizione vari in base a chi la descrive, pur mantenendo un nucleo comune attorno al quale le diverse concezioni di Medio Oriente si sviluppano.
La più inclusiva ci viene fornita da Massimo Campanini (recentemente scomparso), autorevole islamista italiano. Nel suo testo “Storia del Medio Oriente contemporaneo” egli opera una distinzione fra un Vicino Oriente e un Medio Oriente. Il primo include una porzione di terra che va dalla Turchia allo Yemen e dall’Egitto all’Iraq:
Il Medio Oriente, invece, si estende dal Marocco all’Iran e dalla Turchia allo Yemen:
Da notare come Campanini scelga di includere la Turchia, che, nonostante il suo passato di leader dell’Impero Ottomano, nell’ultimo secolo ha visto un progressivo allontanamento culturale dal resto dei paesi mediorientali, e l’Iran. L’Iran ha un retaggio culturale molto diverso dal resto dei paesi inclusi nel Medio Oriente, a partire dalla lingua (il persiano) e passando per una maggioranza religiosa (sciita) diversa da quella del resto dei paesi musulmani. Nonostante la convivenza della Persia sotto il Califfato nel Medioevo, nella storia più recente l’Iran ha conosciuto uno sviluppo spesso parallelo e antagonistico rispetto agli altri paesi mediorientali.
Alcune altre definizioni autorevoli di Medio Oriente, come quella fornita dal Cambridge Dictionary online, escludono completamente la Turchia: the area from the eastern Mediterranean to Iran, including Syria, Jordan, Israel, Lebanon, Saudi Arabia, Iran, and Iraq, and sometimes also Egypt.
Lo stesso vale per l’enciclopedia Britannica, che, seppur estendendo il concetto di Medio Oriente dal Marocco all’Iran, decide di eliminare la Turchia dal disegno:
L’italiana Treccani definisce il Medio Oriente come l’area geografica comprendente i paesi africani e asiatici che si affacciano o gravitano sul Mediterraneo orientale (Turchia, Israele, Egitto ecc., in passato detti anche paesi del Levante o semplicemente Levante e per i quali è diventata sempre più rara la denominazione precedentemente in uso di Vicino Oriente) e sul Golfo Persico (Iraq, Iran ecc.).
La Treccani sceglie di eliminare dall’equazione il Nord Africa ad esclusione dell’Egitto. Questo nonostante la lingua e la religione siano condivise dalla maggioranza della popolazione nordafricana, e nonostante la secolare storia condivisa. La Treccani decide di mettere al centro della sua definizione i mari che bagnano tali terre, nominando il Mediterraneo e il Golfo Persico come unificatori dell’identità mediorientale.
Per concludere si può dire che gli elementi storico-culturali, linguistici, etnici e religiosi possono unificare tanto quanto dividere i paesi mediorientali.
Molti paesi inclusi in queste definizioni sono a maggioranza musulmana, ma al loro interno sono presenti comunità che professano religioni diverse: a partire dai numerosi cristiani (presenti soprattutto in Libano), fino a yazidi, ebrei, zoroastriani. La comunità musulmana è al suo interno ulteriormente frammentata, presentando infinite correnti di pensiero e prassi grandemente influenzate dal contesto socio-culturale specifico: si pensi alla distinzione fra sunniti e sciiti. Inoltre, un quarto dei musulmani del mondo risiede in Indonesia, Pakistan e India, paesi in cui l’arabo non è nemmeno una lingua ufficiale.
Nemmeno linguisticamente, infatti, si presenta uniformità: la Turchia e l’Iran parlano rispettivamente turco e persiano, mentre i paesi che hanno l’arabo come lingua ufficiale tendono a utilizzare i dialetti nella comunicazione quotidiana. I dialetti possono differire l’uno dall’altro in maniera così sostanziale da impedire la comunicazione fra persone provenienti da paesi o regioni molto distanti. Per questa ragione si ricorre all’arabo standard moderno, il fus-haa, una variante ufficiale che si usa per la stampa, i comunicati ufficiali, la politica, la diplomazia, l’insegnamento universitario…
E per quanto riguarda l’etnia? Nonostante quella araba sia maggiormente diffusa nel cosiddetto Medio Oriente, sarebbe imperdonabile non menzionare i turchi e i persiani, che si differenziano anche sul piano etnico. Meno conosciute ma altrettanto importanti sono le etnie curda (fra Iraq, Siria e Turchia), copta (soprattutto in Egitto), berbera (in tutto il Maghreb), accompagnate da etnie meno numerose come armeni, azeri, circassi, assiri…
Rimane da chiedersi dove sia il Medio Oriente. In un passato e una storia comuni? O forse in un’entità geopolitica presente, caratterizzata da conflitti e potenzialità? O ancora, in un futuro di obiettivi comuni e condivisi?
Avana Amadei