di Gaia Facchini | Quando si parla di Iran, il riferimento alle proteste che stanno investendo il paese a seguito della morte della giovane Mahsa Amini è inevitabile. Tuttavia, i disordini popolari di opposizione allo status quo non sono una novità, bensì un fenomeno ricorrente nella storia della Repubblica Islamica Iraniana. Dopo la Rivoluzione del 1979, che ha portato alla caduta del regime di Pahlavi cambiando il volto del paese, l’Iran ha affrontato una serie di proteste che sono divenute un fenomeno ciclico. Inizialmente queste manifestazioni si sono verificate sporadicamente con lunghi intervalli di tempo tra di loro, come ad esempio un periodo di 10 anni tra il 1999 e il 2009, e 8 anni tra il 2009 e il 2017. Tuttavia, negli ultimi anni, a partire dal 2017, le proteste si sono intensificate sia in termini di frequenza che di estensione geografica.