“Sguardi verso la Siria”: il primo evento di Mediorientiamoci il 4 maggio

“Sguardi verso la Siria”: il primo evento di Mediorientiamoci il 4 maggio

Sguardi verso la Siria è il primo evento organizzato da Mediorientiamoci. Una conferenza tenuta tra quattro speaker (Giorgia Facchini, Chiara Ricchiuto, Avana Amadei che potete conoscere per Mediorientiamoci, e Raghad Alshikh) che attraverserà le tematiche più rilevanti per la Siria attuale, di cui si parla sempre meno. Dopo una prima panoramica storico-geografica, si analizzerà la situazione…

Jang-e jahani sevom (World War III) di Houman Seyedi: metafinzione su disuguaglianza e cinema

Jang-e jahani sevom (World War III) di Houman Seyedi: metafinzione su disuguaglianza e cinema

Film premiato a Venezia nella categoria Orizzonti, World War III di Houman Seyedi è uscito nelle sale in Iran nel 2022.
In questo film, Seyedi usa la metafinzione come strumento di critica all’industria del cinema e alle diseguaglianze sociali: Shakib, il protagonista, si ritrova a lavorare sul set di un film che ripercorrere le atrocità commesse da Hitler nella Seconda Guerra Mondiale.

I giorni neri del Libano: spirali di violenza nella guerra civile

I giorni neri del Libano: spirali di violenza nella guerra civile

di Matilde Ferreri | La sparatoria del 13 aprile 1975 rappresenta la scintilla che fece scoppiare un fuoco che ardeva già da tempo, fomentato dalle tensioni tra i diversi gruppi religiosi ed etnici presenti nel Paese, che caratterizzano ancora oggi il Libano odierno. Le ostilità furono causate da diversi fattori. 

La terra del latte e del miele. Dalla colonizzazione delle specie al vegan washing di Israele

La terra del latte e del miele. Dalla colonizzazione delle specie al vegan washing di Israele

di Matilde Cassano e Avana Amadei | Che si tratti di una terra benedetta o maledetta poco importa: la Palestina da ben più di 70 anni ospita le dinamiche più turbolente e disturbanti della storia dei vecchi continenti. Come ben ha espresso Grazia Parolari […]: “la colonizzazione israeliana della Palestina è passata attraverso la produzione animale, la manipolazione e la razzializzazione di questi ultimi fu un’ulteriore pratica tramite cui i coloni espropriarono le terre, ma anche la cultura palestinese”.

Il fenomeno delle proteste in Iran dal 1979 ad oggi

Il fenomeno delle proteste in Iran dal 1979 ad oggi

di Gaia Facchini | Quando si parla di Iran, il riferimento alle proteste che stanno investendo il paese a seguito della morte della giovane Mahsa Amini è inevitabile. Tuttavia, i disordini popolari di opposizione allo status quo non sono una novità, bensì un fenomeno ricorrente nella storia della Repubblica Islamica Iraniana. Dopo la Rivoluzione del 1979, che ha portato alla caduta del regime di Pahlavi cambiando il volto del paese, l’Iran ha affrontato una serie di proteste che sono divenute un fenomeno ciclico. Inizialmente queste manifestazioni si sono verificate sporadicamente con lunghi intervalli di tempo tra di loro, come ad esempio un periodo di 10 anni tra il 1999 e il 2009, e 8 anni tra il 2009 e il 2017. Tuttavia, negli ultimi anni, a partire dal 2017, le proteste si sono intensificate sia in termini di frequenza che di estensione geografica.

Energie rinnovabili: verso un colonialismo energetico in Nord Africa?

Energie rinnovabili: verso un colonialismo energetico in Nord Africa?

di Mariateresa Natuzzi | Il 26 aprile l’Egitto ha annunciato l’inizio dei lavori per la realizzazione del nuovo progetto di energia solare Fares: con i suoi 500 megawatt di capacità, la centrale è destinata a diventare il più grande impianto di energia solare in Africa. Fares si troverà all’interno del governatorato di Aswan, una zona in cui il tasso di povertà supera il 60% e in cui è già presente il Benban Solar Park, la quarta centrale fotovoltaica più grande al mondo. Secondo quanto affermato dalle autorità egiziane, durante il periodo di costruzione saranno creati 2000 posti di lavoro.

Marocco : le strade come luogo di lavoro

Marocco : le strade come luogo di lavoro

di Alessandra Maronia | Camminando per le strade di Casablanca, o di qualsiasi altra grande città del Marocco, è facile notare come lo spazio pubblico sia concepito e vissuto in maniera peculiare. La strada è l’allungamento della propria casa o il luogo del proprio lavoro. I marciapiedi delle città marocchine, infatti, sono un brulicare di donne, uomini e bambini di tutte le età che vendono merci e offrono servizi che soddisfano più necessità di quante si possa pensare: si possono comprare apparecchi elettronici, vestiti, libri, usato, prodotti da forno; ma ci si può anche pesare con bilance messe a disposizione da anziani che chiedono in cambio un’offerta, oppure, a non mancare mai, sono i bambini che lucidano scarpe agli angoli delle vie principali.

Simone Bitton: regista del Mediterraneo
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Simone Bitton: regista del Mediterraneo

di Giulia Rizzotti | Durante il Festival del Cinema Mediterraneo (CINEMED) di Montpellier, abbiamo avuto l’occasione di conoscere il lavoro della regista Simone Bitton, documentarista eclettica, nominata in numerosi festival di cinema internazionali e vincitrice del Gran Premio della Competizione Internazionale di Marsiglia, nel 2004. Nata in Marocco da una famiglia ebrea, a undici anni si trasferisce in Israele per poi spostarsi temporaneamente a Parigi per studiare cinema all’IDHEC. Sarà l’esperienza come soldatessa durante la guerra dello Yom Kippur nel 1973 a renderla indelebilmente pacifista e a farle decidere di lasciare il Paese per la Francia.